Un nemico del popolo
Testo: Arthur Miller da Henrik Ibsen (1828 - 1906); traduzione: Masolino D'Amico; regia: Marco Sciaccaluga; scene e costumi: Valeria Manari; musiche: Andrea Nicolini; luci: Piero Niego; interpreti: Roberto Alinghieri, Riccardo Bellandi, Orietta Notari, Eros Pagni, Federico Vanni, Gabriele Lavia, Francesco Canepa, Jacopo Surico, Orlando Cinque, Federica Bonani, Paolo Serra. |
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Henrik Ibsen scrisse “Un nemico del popolo” nel 1882 con spirito di forte indignazione per l’opportunismo e la corruzione che segnavano la società norvegese. Nel 1950, in piena “caccia alle streghe”, Arthur Miller adattò il testo, sottoponendolo ad un’operazione di radicale riscrittura. Fu un fiasco e, per molti anni, se ne persero le tracce. Alla fine degli anni ottanta, quel copione fu ripreso da una compagnia americana, ottenendo un grande successo. I tempi erano cambiati e quella che era sembrata una perorazione in favore dei perseguitati dalla Commissione per le attività Antiamericane, era letto come una premonizione dei guasti ecologici causati da un’industrializzazione rapace. La storia del candido dottore che scopre l’inquinamento delle acque di una sorgente termale e, per questo, è perseguitato e messo al bando dai maggiorenti della comunità, ritorna sul palcoscenico con la direzione di Marco Sciaccaluga e l’interpretazione di Gabriele Lavia ed Eros Pagni. Uno spettacolo forte, robusto, ben costruito, apparentemente semplice, in realtà complesso e raffinato. La vena sociale si sposa ad una raffinata costruzione scenica e ne emergono più di due ore di spettacolo che scorrono in un soffio e con grande piacere del pubblico. |
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