Tradimenti

Testo: Harold Pinter (1930); regia: Valerio Binasco; scena: Massimo Bellando Randone; costumi: Sandra Cardini; luci: Laura Benzi; interpreti: Iaia Forte, Valerio Binasco, Tommaso Ragno.

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Harold Pinter ha scritto Tradimenti in tre giorni, nel 1978, a richiesta di un amico che aveva urgente bisogno di un nuovo testo da inserire nel cartellone della stagione. Nel 1983, ne fu ricavato un film, diretto da David Hugh Jones e interpretato da Jeremy Irons, Ben Kingsley, Patricia Hodge. E’ una delle opere migliori di un autore prolifico, attivo nel teatro come nel cinema. Un’opera che concilia aspetti contrastanti: la banalità di una storia d’adulteri – lei ha una relazione con il miglior amico del marito – con una struttura molto originale, che racconta andando indietro nel tempo. Si parte dal 1977 e si discende sino al 1969, narrando la genesi e la fine di un amore attraverso un processo che dall’effetto ridiscende alla causa. Un po’ come se un puzzle già finito fosse meticolosamente smontato alla ricerca della tessera originaria. Valerio Binasco, in veste di regista e attore, guida alla perfezione Iaia Forte e Tommaso Ragno. La forza dello spettacolo è in dialoghi apparentemente quotidiani e banali, dominati da frasi ripetute, che svelano lentamente una tragedia dei sentimenti soffocata dall’urbanità delle relazioni quotidiane. Gli attori si adeguano perfettamente a questa lettura conservando sempre reazioni misurate e comportamenti formalmente irreprensibili: non si toccano quasi mai e mai si abbandonano a gesti clamorosi, anche nei momenti di maggior tensione. Un gran testo per un‘ottima messa in scena.

 
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