The Blue Room

Testo di Arthur Schnitzler (1862 - 1931); adattamento di David Hare (1947); traduzione italiana e regia di Marco Sciaccaluga; scena: Valeria Manari; costumi: Maurizio Millenotti; musiche originali: Andrea Nicolini, Giangi Sainato; luci: Marco D'andrea; con Nancy Brilli, Alessio Di Clemente.

Arthur Schnitzler è stato uno degli autori più noti e rilevanti del movimento culturale detto "la giovane Vienna". Il suo testo più noto è "Il girotondo" ed è andato in scena per la prima volta nel 1896. Vi si rappresentano dieci incontri sessuali, legati dalla permanenza in scena di uno dei due partner. Così il soldato che, nel primo quadro, si accompagna alla prostituta è anche l'amante della cameriera che incontriamo nel secondo e quest'ultima divide il letto con il figlio del padrone della casa in cui serve, e via di seguito. Alla prima rappresentazione il testo fu violentemente contestato da una parte del pubblico, lo spettacolo sospeso e bloccato dalla censura per qualche tempo. David Hare, uno dei drammaturghi e registi cinematografici più lucidi e aggressivi del teatro inglese, ha rileborato quest'opera proponendone una versione in cui gli originari succhi nichilisti si applicano alla società britannica moderna, alla sua ipocrisia, alle atrocità classiste che ancora la marcano. Marco Sciaccaluga, in veste di traduttore e regista, propone ora un'edizione italiana di quest'adattamento inglese, interpreti Nancy Brilli e Alessio di Clemente. Sin dall'inizio, stante la tambureggiante campagna sulle presunte scene di nudo che sarebbero state proposte al pubblico, c'era da dubitare che si trattasse d'operazione degna di grande attenzione. A spettacolo visto c'è da confermare che si è andati oltre le peggiori previsioni, con una messa in scena piatta, mal recitata, slabbrata, priva di un qualsiasi mordente. Su uno sfondo vagamente ipermoderno, tutto acciaio e vetro, i due attori mimano, senza troppo entusiasmo, gelidi amplessi. Incontri del tutto privi di un qualsiasi legame, non si pretende con la storia, ma neppure con la cronaca. Una volta si diceva "gettare le perle ai porci", in questo caso vale la pena di rispolverare quel vecchio proverbio.

 

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