Pene di cuore di una gatta francese
Testo di Alfredo Arias e René de Ceccaty dalla novella di P.J. Sthal, regia di Alfredo Arias e Marilù Marini, musiche Arturo Annecchino, scene Roberto Plate, luci Pascal Chassan, maschere Erhard Stiefel, con Gaia Aprea, Laurent Ban, Gabriella Bonavera, Melania Giglio, Antonio Interlandi, Murielle Lantignac, Solange Milhaud, Ariane Pirie, Emanuelle Rivière, Jocelyne Sand, Jinsky Vatoch', Debora Zuin. | |
Alfredo Arias ritorna all'amato mondo animale già inventato, vent'anni or sono, per le "Pene di cuore di una gatta inglese", solo che questa volta cambia nazionalità e il simpatico felino diventa francese. Muta anche la fonte ispirativa, dal racconto di Honorè de Balzac si passa alla novella epistolare scritta, nel 1842, dall'editore Hetzel con lo pseudonimo J.P. Sthal. Gatti, cani, topi, cornacchie, elefanti, maiali, tigri e cicogne intrecciano amori sui tetti di Parigi, si seducono e abbandonano, danno ricevimenti e vanno a teatro, tramano delitti e coronano sogni d'amore. Il tutto cantato e recitato da attori che portano maschere create da Erhard Stiefel. Il colpo d'occhio è piacevole, la gestualità misurata e affascinante, la musica abbondante, forse persino troppo abbondante. Dati che contrastano con l'eccessiva lunghezza dello spettacolo - due ore piene - e con un'alluvione di zuccherosità che finisce col saturare anche il palato meglio disposto. |
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Globale
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