Pavlovsky

Testo da due monologhi di Eduardo Pavlovsky; regia: Emanuela Giordano; scene: Antonio Fraddosio; interpreti: Augusto Zucchi, Maruska Albertazzi.

 

Un lungo monologo appena interrotto, nella parte iniziale, da qualche scambio di battute con una giovane. E’ questa l’essenza di Pavlovsky, un forte spettacolo proposto dalla regista Emanuela Giordano e dagli attori Maruska Albertazzi e Augusto Zucchi. Lei cerca un lavoro, lui l’ha attirata per confessarle i crimini commessi nel periodo in cui l’Argentina era oppressa dai militari golpisti. E’ un lungo soliloquio in cui s’intrecciano rivendicazioni d’innocenza, codardia, arroganza, Un teso molto bello, tratto da due monologhi d’Eduardo Pavlovsky, un teatrante che scrisse, soprattutto all’inizio degli anni settanta, alcuni dei copioni più efficaci del nuovo teatro argentino. Augusto Zucchi è molto bravo nel marcare le mille sfaccettature del personaggio e il breve spettacolo, meno di un’ora, sorprende per compattezza, forza ed efficacia.

 
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