Mai morti

Testo e regia Renato Sarti; luci: Nando Frigerio; datore luci e fonico: Mizio Manzotti; interprete: Bebo storti.

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Mai morti, di Renato Sarti e per l’interpretazione di Bebo Storti, è, ad un tempo un sogno e un incubo. E' un sogno demenziale per il protagonista e un incubo per chi siede in platea. Lo spettacolo si apre con il protagonista che si sveglia, inizia a vestirsi e racconta storie e personaggi che popolano il suo mondo ideale. E' un universo pieno di crimini, stragi, orribili torture che parte dalle guerre africane del Maresciallo Graziani, e arriva alla bomba di Piazza Fontana usando come filo conduttore le orrende gesta della Decima Mas. Questo era un corpo speciale di marina la cui sigla era un acronimo di Memento Audere Semper, ricordati di osare sempre, il motto che stava scritto sui loro motoscafi. Una banda di spietati rastrellatori e torturatori postisi al servizio di quella Repubblica Sociale nazifascista nata dopo l’8 settembre del 1943. In un delirio di ricordi e citazioni, tutte debitamente sorrette da prove, fotografie, testimonianze inoppugnabili, il protagonista completa la vestizione e scatta in un saluto romano. E’ un’antologia del fascismo e dei suoi crimini che il personaggio sogna come una sorta di paradiso perduto, eden di cui s’intravede il possibile inveramento, grazie al clima di destra che soffia nel paese. E’ questo sogno allucinato a diventare, per lo spettatore, l’incubo di un possibile ritorno al passato. Bebo Storti costruisce il personaggio con calibrata ferocia, esce dall’ombra e si avventa sul pubblico come una peste non sazia. E' uno spettacolo molto bello, civilmente indispensabile e moralmente straordinario.

 
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