Loft
Idea e regia: Toni Mira; musica Juan Saura; interprete: Toni Mira. |
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I loft sono grandi appartamenti, ricavati da magazzini o piccole fabbriche in disuso, in cui amano andare a vivere i giovani rampanti di New York o Londra; ampi spazi rimodernati, in cui la figura umana quasi si perde. In Loft di Toni Mira quest’idea abitativa diventa il simbolo di condizione umana solitaria, in lotta con un universo freddo e ostile. Un ballerino solista si muove in uno spazio vuoto, dapprima tentando di lasciare un segno du una superficie di sabbia, continuamente cancellata da onde invisibili, poi sbianca un grande quadro nero per ottenere la luce. A questo punto trova nella propria ombra un possibile compagno di viaggio e si misura con un doppio di sé che si muove in uno spazio elettronico, infine fa i conti con le istruzioni per il funzionamento di un lettore di Compact Disk – vero incubo tecnologico – e ferma e rimanda alcune arance che gli arrivano da dietro le quinte. Solo a questo punto l’itinerario può dirsi complesso e “l’uomo solo” domina finalmente la materia. Lo fa mangiando una delle arance che ha bloccato. Lo spettacolo, una cinquantina di minuti, ha toni beckettiani ed è percorso da un filo d’intelligente e ironica disperazione. E’ una proposta difficile da cogliere e che richiede, da parte dello spettatore, disponibilità e apertura mentale. Un piccolo sforzo che il regista – ballerino catalano ricompensa abbondantemente. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |