Testo e regia: Tonino Conte; scne: Emanuele Conte, Andrea Corbetta; Costumi: Bruno Cereseto: disegno pupazzi Lele Luzzati; interpreti: Alberto Bergamini, Enrico Campanati, Antonietta Carbonetti, Antonio Carli, Pietro Fabbri, Lisa Galantini, Susanna Gozzetti, Lorenza Pisano, Irene Serini, Cecilia Vecchio.
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La maggior dote di Tonino Conte è riuscire a scovare luoghi teatrali inconsueti e adattarvi spettacoli spesso originali. Il peggior difetto è la cocciutamente con cui, una volta trovata una soluzione, la ripercorre sino a farla diventare maniera. E’ quanto sta accadendo con la Chiesa di Sant’Agostino, chiamata ad ospitare Le 100 donne di Ser Giovanni Boccaccio, anche se i materiali contenuti nel testo includono altre fonti: Dante, Ruzante, Shakespeare, Saffo, Seneca, Jacopo da Varazze, Battacchi. Questa volta la scelta di uno spazio non espressamente scenico si capisce poco. Tutto si svolge in un quadrilatero limitato da quinte, con il pubblico al centro. E' una soluzione che poteva essere ospitata, seppur con qualche piccola variante, in un qualsiasi teatro. La carrellata di caratteri femminili proposti dall’autore – regista si muove sulla consueta scala, che va dalla meretrice alla santa, con la sola, non trascurabile, diversità che Tonino Conte e gli autori citati spesso invertono i giudizi, descrivendo come donne poco raccomandabili le beate e viceversa. E' uno spettacolo “in minore”, che neppure i costumi di Lele Luzzatti e Bruno Cereseto depurano da un senso di già visto.
