Testo di George Bernard Shaw, regia Patrick Rossi Gastaldi, scene e costumi , luci , con Anna Plroclemer, Claudia Koll.
Fra le commedie di George Bernard Shaw, "La professione della signora Warren" è una delle più impegnate sul piano della polemica sociale. Scritta nel 1889, fu bloccata dalla censura sino al 1902. Vi si racconta un difficile rapporto fra madre e figlia. La prima è una ricca possidente, che ha fatto fortuna e prospera organizzando una rete di bordelli sparsi per mezz'Europa. La seconda, animata da un forte senso morale, rompe ogni rapporto con la genitrice quando viene a sapere quale origine abbia la sua ricchezza. Decisione apparentemente limpida, ma che, in realtà, rivela l'incapacità di capire di quanta ipocrisia grondi la società in cui vive. L'edizione proposta da Patrick Rossi Gastaldi è professionalmente corretta, ma soffre di un forte squilibrio. Troppa è la differenza fra la mattatrice Anna Proclemer e il resto della compagnia. Claudia Koll, in particolare, non riesce a dare alla figura della figlia lo spessore e la contraddittorietà necessarie, privando, se così si può dire, la protagonista della necessaria sponda su cui far rimbalzare battute e situazioni.

 

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