La festa delle donne
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"La festa delle donne" è il titolo che Edoardo Sanguineti ha dato all'opera d'Aristofane, conosciuta come "Le donne alla festa di Demetra" o "Tesmoforiauzuse". Opera composta nel 411 avanti Cristo e scritta contro Euripide e le sue tragedie. Lo spettacolo che propone Tonino Conte ruota attorno a tre puntelli. Il primo è la scenografia di Lele Luzzati pulita, funzionale, efficace: poche grandi sculture a raffigurare parti del corpo femminile, quasi ad indicare una propensione mescile a concepire le donne come oggetti di lavoro e piacere. Il secondo è la traduzione d'Edoardo Sanguineti, volutamente sgrammaticata, popolaresca, spesso scurrile. Il terzo è la regia di Tonino Conte, che spinge sulle scelte del traduttore, introducendo il dialetto, calcando il trucco degli attori, giocando sui toni declamati della recitazione. Il bilancio dell'operazione non è del tutto convincente. Troppi gli scivolamenti verso i travestimenti e le battutacce baistrocchine, pochi i tentativi di proporre una lettura, dissacrante e originale quanto si voglia, di un testo legato ad un preciso momento storico e ad un ben preciso scontro culturale. |
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