Il frigo - La donna seduta

Testo: Copi (Raul Damonte, 1944 - 1987); versione italiana per "Il frigo": Luca Coppola e Giancarlo Prati, per "La donna seduta": Alfredo Arias e Marilú Marini; regia: Alfredo Arias; scene: Roberto Plate; costumi: Françoise Tournafond; luci: Pascal Chassan; interpreti: Alfredo Arias, Marilú Marini.
La seconda produzione del Teatro di Genova, per la stagione 2000-2001, è dedicata a Raul Da Monte, in arte COPI. Un autore, disegnatore, attore d'origine argentina che ha trovato fama a Parigi nell'ambito del gruppo ispano-argentino, cui hanno partecipato anche Lavarelli, Arrabal, Garcia, Arias. E' proprio Arias, in veste di regista e interprete, a proporre questo "La donna seduta". La proposta unisce il testo "Il frigorifero", un copione del 1983, ad un'elaborazione per la scena di alcune vignette con il personaggio della famosa donna su una sedia che discute con paperi, pappagalli, omini, serpenti, ragazzine. Un personaggio ospitato a lungo sulle pagine del "Nouvel Observateur" e, in Italia, su quelle di Linus. E' un tipo di fumetto che ha profondamente influenzato il mondo del disegno satirico. Per quanto riguarda lo spettacolo, il testo messo in sena nella prima parte mostra non poche rughe, ad iniziare da un'idea di surrealismo abbastanza datata. La parte reinventata da Arias e da lui interpretata assieme a Marilù Marini, invece, è quella che più colpisce per melanconica ironia, gusto dello sberleffo, dolorosa irriverenza. Merito della regia, ma soprattutto dell'attrice - mimo che esibisce una mobilità fisica e, soprattutto, facciale da far invidia a Jim Carrey. Uno spettacolo per palati raffinati, a tratti "in chiave" e di ottima resa.

 

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