La brigata dei cacciatori

Testo: Thomas Bernhard (1931–1989); traduzione Umberto Gandini; regia: Marco Bernardi; scene Gisbert Jaekel; costumi: Roberto Banci; luci: Andrea Tavaglia; interpreti: Paolo Bonacelli, Patrizia Milani, Paolo Beretta, Giovanni Sorenti, Riccardo Zini, Ottavia Casagrande, Stefania Pepe, Alberto Mancioppi, Carlo Simoni.

  URL: http://www.teatro-bolzano.it/st2003/spett/labrigata.html

La brigata dei cacciatori Scritto nel 1974, La brigata dei cacciatori, è una delle opere stilisticamente più originali dello scrittore e drammaturgo austriaco Thomas Bernard. Vi s’immagina che, nel corso di un giorno e una notte un gruppo di persone, dai ruoli molto simbolici, si riuniscano in una grande villa di montagna circondata da un bosco che sta per essere abbattuto, essendosi ammalati la maggior parte degli alberi. C’è il Generale, autoritario, monco, dalle aperte simpatie naziste, ammalato terminale che, alla fine del dramma, si ucciderà. Ci sono i Ministri, il Guardaboschi e sua moglie, infidi e taciturni che spiano il degrado del capo coprendolo di false lodi. C’è la Moglie apparentemente fedele, in realtà fedifraga e piena d’odio verso il consorte. C’è lo Scrittore, amante della padrona di casa e pessimistica coscienza critica del tutto. La forza del testo sta in un linguaggio privo d’interpunzioni e denso di ripetizioni, teso a costruire una ritmica musicale. Di tutto questo rimane poco nello spettacolo diretto da Marco Bernardi, approdato ieri al Duse ove rimarrà sino a domenica prossima. La principale difficoltà, non superata, è in una traduzione che ricostruisce il ritmo dell’originale solo a tratti. Un altro punto debole riguarda l’interpretazione, in particolare quella di Paolo Bonacelli, più di routine che autenticamente originale.

 
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