L'opera da tre sodi (Die Dreigroschenoper)

Autore: Bertolt Brecht (1898 - 1956); regia: Pietro Carriglio; scenografia: Bruno Caruso; costumi: Bruno Caruso; direttore dell'orchestra: Carmelo Caruso; musiche: Kurt Weill; interpreti: Giulio Brogi, Laura Marinoni, Massimo Venturiello, Rosalina Neri, Tosca, Aldo Ralli, Anna Gualdo, Umberto Cantone, Filippo Luna, Leonardo Marino, Franco Scaldati, Barbara Tabita.

  URL: http://www.delteatro.it/hdoc/area_rec.asp?recensioneid=8887

L’opera da tre soldi è uno dei testi più importanti e indicativi della drammaturgia di Bertolt Brecht. Lo scritto, presentato per la prima volta nel 1928, è una rielaborazione de L’opera del mendicante, copione settecentesco dovuto alla penna dell’inglese John Gay (1685-1732), in cui si racconta lo scontro fra un boss del racket dei mendicanti e il capo di una banda di scassinatori. Il motivo del conflitto è la relazione fra il ladro e la figlia dello sfruttatore dei poveri. Finirà con il malavitoso condannato a morte e graziato in extremis dalla regina. Bertolt Brecht ha fatto di quest’opera un caposaldo della sua drammaturgia inserendovi, fra l’altro, i famosi cartelli che annunciano gli sviluppi delle varie scene per gelare le emozioni del pubblico e indurlo a riflettere. E' un testo fortemente politico in cui si denuncia la brutalità del potere, la corruzione della polizia e la durezza della lotta di classe. C’è ben poco di tutto questo nella versione proposta da Pietro Carriglio al Teatro della Corte. Il regista cancella ogni traccia brechtiana in favore di uno spettacolo di puro teatro musicale. La proposta che n’emerge è solida, professionalmente corretta di gran qualità. Giulio Brogi, Massimo Venturiello e Laura Marinoni eccellono sia nella recitazione che nel canto, mentre Tosca, ottima cantante, si inserisce nel gruppo senza troppe sbavature. E’ uno spettacolo d’ottimo livello, ma che ha ben poco a che vedere con la poesia e la passione politica del drammaturgo d’Augusta.

 
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