L'annaspo

Testo Raffaele Orlando, regia Cristina Pezzoli, musiche Nicola Anselmi, scene Giacomo Andrico, costumi Anna Maria Heinreich, luci Giancarlo Salvatori, con Maddalena Crippa, Maurizio Donadoni, Alberto Ricca, Nicola Pannelli, Massimo Brizi, Maria Grazia Mandruzzato, Alessandra Asuni, Franco Ravera, Massimo Brizzi, Nicola Anselmi (sassofono), Annamaria Emme (fisarmonica), Mohsen Kasirossafar (percussioni).

Raffaele Orlando č morto il 25 giugno del 1962, a trentatré anni. Ci ha lasciato due testi il secondo dei quali, "L'annaspo", racconta una tragedia proletaria sullo sfondo di un casermone "di ringhiera". Qui vive Ada, una poveraccia che campa vendendo detersivi porta a porta, ha sulle spalle un padre demente e per marito un giovanotto manesco, fedifrago, incline alla piccola delinquenza. Il testo č stato trascurato a lungo, ed č merito di Cristina Pezzoli l'averlo riportato alla luce con uno spettacolo robusto e corposo. E' un'opera il cui maggior pregio sta in un linguaggio che impasta ritmi poetici a sintassi da ceti "bassi". Vi emerge il senso di una disperazione esistenziale, forse datata, ma forte ed emozionante. I primi riferimenti che vengono in mente vanno al Tennessee William di "Un tram che si chiama desiderio" e al Testori de "L'Arialda". Animano la scena una straordinaria Maddalena Crippa e un intenso Maurizio Donadoni, che non risparmiano voce e sudore per dare corpo a due personaggi sanguigni e segnati dalla sorte.

 

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