Il violinista sul tetto
Testo: Salomon J. Rabinowitz (1859 - 1916); Versione italiana del musical omonimo di Jerome Robbins; libretto: Joseph Stein; Musiche originali: Jerry Boock; testi delle canzoni: Sheldon Harnick; regia: moni Ovadia; coreografie: Elisabeth Boeke; scene Gianni Carluccio; costumi: Elisa Savi; luci: Gigi Saccomandi; interporeti: Moni Ovadia, Lee Colbert, Elena Sardi, Giada Losrusso, Federica Armillis, Daniela Terreri, Enrico Fink, Eyal Lerner, Iiljia Popov, Roman Siwulak, Alessandro Bertolini, Massimo Mercer, Janos Hasur. |
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Il violinista sul tetto è il titolo di un musical che ebbe grande successo a Broadway ove fu rappresentato, ininterrottamente, dal settembre 1964 al luglio 1972, con oltre 3 mila repliche. Il copione nasce da un racconto dello scrittore Salomon J. Rabinowitz, autore d’origine ucraina, emigrato negli Stati Uniti e morto in Italia nel 1916. Da quel fortunato spettacolo Moni Ovadia ha tratto un testo straordinario per purezza musicale, ritmo, complessità tematica. Le canzoni, tutte in versione yiddish, consentono di apprezzare al meglio le raffinatezze musicali di una lingua che unisce tedesco, slavo ed ebraico. La storia è quella del lattaio Tevye, un personaggio perennemente in bilico fra ingenuità, rabbia, conservatorismo e sensibilità ai cambiamenti. La sua vicenda è anche quella di una piccola comunità ebrea in terra polacca durante il dominio zarista. E' gente comune perseguitata, aggredita, spogliata d’ogni cosa e costretta all’esilio. Lo spettacolo è coloratissimo, ben orchestrato, denso di riferimenti all’oggi, commuovente e colto. L’equilibrio fra parti musicali e parlato, così come quello fra dramma e commedia sono perfetti. Tre ore e passa, intervallo compreso, che scorrono quasi senza un attimo di noia. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |