Il viaggio a Venezia
Testo: Enrico Groppali dal libro Andrea o I ricongiunti di Hugo von Hofmannsthal (1874-1929); regia: Luca de Fusco; musiche: Paolo Furlani; scene: Antonio Fiorentino; costumi: Giuseppe Crisolini Malatesta; coreaografie: Alessandra Panzavolta; luci: Emilio Benezzi; orchestra del Gran Teatro La Fenice di Venezia; interpreti: Daniele Salvo, Gaia Aprea, Ugo Pagliai, Massimo Cimaglia, Alberto Fasoli, Paola Gassman, Roberto Milani, Dely de Majo. |
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Andrea o i ricongiunti è il titolo di un brogliaccio di’idee per un romanzo lasciato incompiuto dal poeta viennese Hugo von Hofmannsthal (1874-1929). Da quelle carte Enrico Groppali ha tratto il copione di Viaggio a Venezia che ora approda sulla scena per la regia di Luca De Fusco. La trama, ridotta in estrema sintesi, è quella del viaggio che un giovane viennese fa a Venezia vero la fine del settecento. Innamorato di una fanciulla purissima che ha incontrato durante il percorso, nella città lagunare incontra vecchi gelosissimi, donne lascive, innamorati non corrisposti, donne caste sino all’autoreclusione per paura del peccato. Il rutto si rivelerà un sogno fatto dal ragazzo mentre dorme beatamente fra le braccia dell’amata. La lettura di Groppali punta apertamente sul viaggio psichico in cui si confrontano rispettabilità sociale e pulsioni istintive, doveri dell’essere sociale e voglie represse. Lo spettacolo traduce questa impostazione in uno spzio scenico unico animato da carrelli su cui muovono i personaggi e circondato da grandi velari con un fondale su cui si proiettano scorci di paesaggi veneziani. La recitazione è debitamente classica e i costumi puntano allo sfarzo. Una bella confezione per un discorso non proprio originale, né nuovo. |
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