Il trionfo dell'amore
Testo: Pierre Carlet de Marivaux (1688 - 1763); traduzione e adattamento: Francesca Adilardi, Luca De Fusco; regia: Luca De Fusco; scene: Antonio Fiorentino; costumi: Giuseppe Crisolini Malatesta; musiche: Antonio Di Pofi; luci: Emidio Benezzi; interpreti: Ugo Pagliai, Paola Gassman, Mascia Musy, Giorgia Penzo, Alberto Fasoli, Sergio Grossini, Valentino Villa. |
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In teatro si sta facendo avanti, con sempre maggiore forza, la tendenza a costruire spettacoli che trovino giustificazione nel solo gusto della messa in scena, senza alcun’ipotesi di lettura di secondo grado. Non è una scelta deprecabile, visto che sono ormai tramontati i tempi in cui l’arte per essere tale doveva forzatamente presentate qualche aspetto utile. Un esempio di questo piacere per il piacere lo offre Il trionfo dell’amore di Pierre Carlet de Marivaux (1688 - 1763) adattato, con Francesca Adilardi, e diretto da Luca De Fusco. Il testo di partenza, che è stato portato sullo schermo nel 2001 da Clare Peploe, è denso di riferimenti raffinati e si presta a non pochi effetti comici. Gli uni e gli altri sono stati intelligente sfruttati da regista e interpreti – Ugo Pagliai, Paola Gassman, Mascia Musy – ricavandone, soprattutto nella seconda parte, scene molto spassose cadenzate da un ritmo quasi frenetico. In casi come questo poco importa della trama, che vede una giovane principessa fingersi maschio per cogliere l’amore del giovane che brama, con il naturale corollario d’equivoci e malintese. Ciò che conta è l’insieme dello spettacolo, la bellezza intelligente delle scene – un palcoscenico cosparso di ruderi d’antichi palazzi a significare la fine di un mondo regale di cui rimangono solo favole e miti – l’abilità della recitazione, il ritmo della messa in scena. Doti che lo spettacolo dispensa a piene mani, offrendo allo spettatore un’occasione di divertimento d’alto livello. |
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