Il tempo e la stanza
Testo: Botho Strauss (1944); traduzione: Roberto Menin; regia: Walter Pagliaro; scene e costumi: Alberto Verso; interpreti: Micaela Esdra, Sergio Di Stefano, Andrea Lavagnino, Daniele Valenti, Tiziana Avarista, Giuseppe Butera, Marina Carpi, Massimo Reale, Adriano Braidotti; disegno luci: Camilla Piccioni. |
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Botho Strauss è fra gli autori più interessanti del teatro tedesco contemporaneo. Ha scritto Il tempo e la stanza nel 1989, testo che approda ora sul palcoscenico per la regia di Walter Pagliaro e l’interpretazione di una pattuglia d’attori capeggiati da Micaela Esdra.Lo spettacolo è diviso in due parti. Nella prima i personaggi s’incrociano scandendo brani che non danno corpo a storie, ma solo a frammenti di sentimenti e conflitti, scollegati sia nello sviluppo narrativo sia in quello temporale. E’ come se le tessere di diversi puzzle fossero state mescolate e se n’estrassero e affiancassero alcune in modo casuale. La seconda parte, ha un tono più e il confronto dei personaggi costruisce vicende e situazioni ben definite. Il filo conduttore lo offrono i ricordi della protagonista che rivive i dieci anni che l'hanno portata all'attuale stato di disperazione. Lo spazio scenico, formato da vecchie seggiole da cinema, tavolini e oggetti vari, è unico. L’idea che le vicende umane sono talmente usurate da essersi ridotte a semplici brandelli, non è nuova ed è parzialmente contraddetta dalla ricomposizione, dal tono molto didascalico, della seconda parte. E’ una proposta interessante e sconcertante a cui gioverebbe qualche invenzione antinaturalista di regia in più. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |