Il balcone di Giulietta
Testo e regia: Pietro Floridia da Romeo e Giulietta di William Shakespeare; interpreti: Riccardo Broccoli, Benedetta Carmignani, Lorenzo Cimmino, Giulia Franzaresi, Gal Hirsch, Alvaro Maccioni, Giovanni Malaguti, Carlo Massari, Francesco Massari, Emiliano Minoccheri, Massimiliano Musto, Luana Pavani, Frida Zerbinati; scene: Luana Pavani; macchine sceniche: Giorgio Bonora, Giovanni Malaguti, Massimiliano Musto; maschere: Giulia Franzaresi, Frida Zerbinati; costumi: Cristina Gamberini; musiche: Emiliano Minoccheri. |
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Il balcone di Giulietta nasce da un’elaborazione di Pietro Floridia di Romeo e Giulietta di William Shakespeare. È un’operazione basata sull’esclusione fisica dei personaggi principali del dramma, ridotti a grandi burattini, e l’affidamento del racconto a coloro che solitamente non compaiono sulla scena: servi, operai, artigiani, inservienti vari delle due famiglie in conflitto. La scelta non è nuova, basti pensare a Rosencrantz e Guildenstern sono morti (1990) di Tom Stoppard, ma in questo caso l’originalità nasce da una lettura di classe dai toni forti, ma anche un po’ troppo gridati. Secondo quest’approccio i vecchi Montecchi e Capuleti si sarebbero messi segretamente d’accordo per eliminate i giovani emergenti, Tebaldo e Romeo, e conservare il potere. La scelta scenica è riempire il palcoscenico di movimento, giocando sui corpi dei giovani attori ed utilizzare i pochi oggetti di scena in modo apertamente simbolico. Così i proletari più coscienti finiscono crocefissi, come Gesù, mentre quelli più disponibili al compromesso vanno a pranzo con i vecchi oppressori. Uno spettacolo giovanilistico, piacevolmente ruspante, giustificatamene esagerato. Una promessa per il futuro e un frutto ancora acerbo. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |