Hedda Gabler
Testo Henrik Ibsen, traduzione Carlo Cecchi e Werner Waas, regia Carlo Cecchi, scene e costumi Titina Maselli, luci Pasquale Mari, con Anna Bonaiuto, Elia Schilton, Betti Pedrazzi, Isabella Carloni, Dario Cantarelli, Tommaso Ragno, Donatella Furino. | |
Henrik Ibsen scrisse Hedda Gabler nel 1890, quasi un proseguimento - contraddizione rispetto a "Casa di bambola", pubblicato undici anni prima. Tanto Nora si ribella, in positivo, alla società che l'opinione, altrettanto Hedda sprofonda volutamente nella depravazione morale, sino all'istigazione al delitto e al suicidio. Il dramma è ora oggetto di un'edizione curata da Carlo Cecchi. Sorretto da una bella scenografia di Titina Maselli, con colori che riecheggiano le opere di Edvard Munch, il testo è stato asciugato da ogni ridondanza ottocentesca, così come da eccessi di naturalismo. Ne nasce uno spettacolo molto bello, agile, da cui emergono più la ferocia e la cieca rabbia esistenziale che animano la protagonista che non il suo ruolo di "riflesso" di un disagio sociale. Anna Bonaiuto offre un'interpretazione straordinaria, forte e affascinante così come quelle di tutti coloro che dividono con lei quest'avventura. |
|
Globale
|