Gli uccelli

Testo di Aristofane, libero adattamento e regia Tonino Conte, scene Lele Luzzati, Emanuele Conte, costumi Bruno Cereseto e Daniele Sulewic, musiche Giampiero Alloisio e Luca Buscaglia, con Giancalo Ilari, Andrea Di Cada, Consuelo Barillari, Nicholas Brandon, Eugenio Brunenghi, Antonio Chiarello, Massimiliano Mecca, Filippo Dini, Sergio Grossini, Federico Ceci, Chiara Melli, Federica Bonanni, Raffaella Tagliabue, Susanna Gozzetti, Rosario Lisma, Francesco Porfido, Filippo Dini, Sergio Grossini, Francesca Rota, Carmelo Vassallo.

Aristofane scrisse "Gli uccelli" nel 414 avanti Cristo, in un momento in cui la vita politica ateniese era particolarmente turbolenta. Scomparso Pericle, la struttura politica della città era sul punto di crollare sotto i colpi delle contese interne e della disastrosa guerra con Sparta. Il suo scetticismo, di stampo quasi aristocratico, trovò sfogo nell'immaginare un'ironica "Città degli uccelli" collocata in cielo, fra la rissosa volgarità della terra e l'empireo divino. Barriera di profitto e filtro fra il mito e il reale. Tonino Conte, Lele Luzzati e Bruno Cereseto danno corpo a un'edizione molto manipolata e a tratti folgorante del testo. Lo sfondo di Genova nella notte, la magia del luogo, l'uso sapiente di scenografie costruite o ricuperate sul posto, tutto questo da fascino allo spettacolo e mette in secondo pino una lettura non troppo originale. Il Teatro che piace a Tonino Conte è scenografia di luoghi naturali, gioco scenico valido di per sé, indipendentemente da qualsiasi necessità interpretativa dei materiali. Una scelta particolarmente apprezzabile quando approda a spettacoli fascinosi come questo.

 

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