Giochi di famiglia

Testo: Biljana Srblijanovic; regia Elio De Capitani; luci: Nando Frigerio; interpreti: Corinna Agustoni; Anna Coppola; Cristina Crippa; Elena Russo.

Biljana Srbljanovic ha vissuto in diretta la tragedia dei bombardamenti sulla capitale serba, Il suo "Diario da Belgrado", pubblicato da "La repubblica e, poi, riunito in volume, è una delle testimonianze più sofferte e lucide su quel dramma. Un'esperienza da cui è nato anche questo "Giochi di famiglia", ritratto impietoso e satirico della mentalità serba. Quattro bambini - in realtà sono attrici - giocano a fare gli adulti animando una serie di quadretti imperniati sulla tipica famiglia belgradese. Per la verità sono tre adulti e un cane randagio, raccolto dalla giovane figlia, e cui tutti, padroncina compresa, contendono i pochi avanzi di cibo che ancora restano. Su un palcoscenico ridotto a poco più che un deposito d'immondizia, avidità, violenza, crudeltà, odio etnico si alternano in un balletto che sembra surreale, anche se, purtroppo, è solo il riflesso, artisticamente mediato, di quanto realmente accaduto. Elio De Capitani dirige lo spettacolo con mano ferma, anche se con meno fantasia di quanta gli conosciamo. E' proprio la mancanza d'inventiva a spalmare un velo d'uniformità su un testo, forse non eccezionale, ma pur sempre di grande interesse e che avrebbe meritato una regia più nervosa e inventiva.

 
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