Filottete

Testo di Heiner Müller; versione italiana: Peter Kammerer, Graziella Galvani; regia, scenografia e intermezzo: Matthias Langhoff; costumi: Valeria Manari; musiche: Andrea Nicolini; Luci: Sandro Sussi; interpreti: Jurij Ferrini, Antonio Zavatteri, Federico Vanni, Marco Sciaccaluga.  

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Che bella chiusura di stagione ci propone il Teatro di Genova! Filottete di Heiner Müller, in scena alla “Piccola Corte” sino a domenica 15 giugno per la regia di Matthias Langhoff, è lo spettacolo migliore prodotto a Genova in questa stagione e il testo più importante comparso negli ultimi mesi sui palcoscenici. Il copione ruota attorno a tre personaggi, ma il regista ne ha aggiunto un quarto, interpretato da Marco Sciaccaluga, che funziona come voce narrante utile a collocare la storia, descrivere la bestialità del conflitto e fornisce alcuni alleggerimenti ironici che equilibrano la brutalità e l’orrore del racconto. Quest’ultimo si colloca nell’ultima fase della guerra di Troia, quando Ulisse e Neottolemo, figlio d’Achille e spogliato dall’eredità paterna proprio dal re d’Itaca, si recano sull’isola di Lemnos per convincere Filottete ad unirsi ai Greci. Un oracolo ha profetato che la città non sarà sconfitta senza l’apporto del re di Melos, che dieci anni prima Ulisse ha abbandonato, ferito, su questo scoglio inospitale costringendolo a sopravvivere fra privazioni e dolori. Un groviglio d’odio e sete di vendetta avvolge il trio che la necessità ha unito. E’ un grumo di ferocia che riflette quella del conflitto armato. Lo spettacolo è straordinario, interpretato magistralmente da Jurij Ferrini, Antonio Zavatteri e Federico Vanno, oltre al citato Marco Sciaccaluga. E’ una requisitoria alta e appassionata contro la guerra che non è mai quel quadretto cavalleresco che spesso s’insegna a scuola quando si parla dell’Iliade, bensì un orrendo macello in cui gli uomini riversano i peggiori istinti e che travolge vecchi, donne e bambini non meno dei combattenti in uniforme. E’ una straordinaria occasione per gustare la modernità e la forza che il teatro offre quando vi mettono mano grandi autori e straordinari registi.

 
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