Testo: Josè Fernandez; musiche: Steve Margoshes; canzoni: Jacques Levy; regia: Luigi Perogo, Gigi Saccomandi; coreografie: Stefano Bontempi; orchestra: Maurizio Campo, Antonio Sarà, Luca Visigalli, Elvis Fortunato, Stefano Falcone, Andrea Olivi, Giovanni Abbiati, Massimo De Domenico; direzione artistica Marco Daverio; direzione musicale: Emanuele Friello; interpreti: Danilo Brugia, Stefania Fratepietro, Stefano Di Ganci, Kris Jobson, Marta Belloni, Francesca Nerozzi, Serafina Frassica, Andrea Casta, Beatrice Mondin, Raffaele Kolher, Moncia Small, Maria Grazia Valentino, Bruno Fornasari, Eyal Lerner, Emily Angelillo.
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Alan Parker, regista d’origine inglese particolarmente sensibile al rapporto fra cinema e musica, diresse nel 1980 Fame, un film mosaico basato sulle esperienze fatte durante un intero ciclo scolastico da un gruppo di ragazzi che frequentavano la New York's High School for the Performing Arts. Da quel film sono nati un serial televisivo e uno spettacolo musicale ora sulle scene italiane nella versione diretta da Luigi Pergo e Gigi Saccomandi. E’ uno spettacolo pregevole per la qualità degli interpreti, quasi tutti giovanissimi, e l’agilità della scenografia che, ispirandosi alla prima versione londinese, mette in campo quattro grandi macchinari spostabili sagomati come le lettere che compongono il titolo. Uniche due note negative la recitazione spesso grezza oltre l’accettabile e l’aver tradotto in italiano quasi tutte le canzoni. Una pessima abitudine i cui fautori dovrebbero riflettere sul fatto che, quando sono cantati i pochi brani lasciati in originale, la qualità dello spettacolo cresce di colpo.
