Testo: Luigi Pirandello (1867 - 1936); regia: Roberto Guicciardini; scene: Piero Guicciardini; costumi Gabriele Mayer; interpreti: Sebastiano Lo Monaco, Marina Biondi, Nana Torbica, Robert Madison, Daniele Pecci, Fabio Rusca, Claudio Mazzenga, Massimiliano Vado, Alfredo Angelici, Giovanni Scifoni; Bindo Toscani, Giuseppe Bambagini, Luca Maria Cieri; musicisti: Massimiliano Pitocco, Alessandro Vavassori, Sandro Torlontano, Francesco Barile.
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La versione di Enrico IV di Luigi Pirandello che Roberto Guicciardini propone è una di quelle che potremmo definire classico – filologiche. Classiche per la recitazione mattatoriale di Sebastiano Messina, tutto toni alti, occhi spiritati, petto scoperto, gesti esagitati. Filologica per la puntualità con cui il testo è porto e la precisione della scenografia, ispirata agli anni venti, quelli in cui il testo fu presentato per la prima volta. Siamo lontani dalle scelte di tendenza di un Marco Bellocchio, autore di una versione cinematografica di taglio antipirandelliano, o da quelle psicologico – introverse di Giulio Bosetti o Renato De Carmine. Qui ciò che avviene è tutto sulla scena, non c’è quasi nulla sotto o dietro. Ne deriva uno spettacolo mosso, ma ben poco nuovo. Un’occasione per contemplare ancora una volta quel teatro puramente attoriale in cui la regia a poco o nulla da dire.
