Don Giovanni raccontato a cantato dai comici dell’arte

Testo: da El Burlador de Sevilla di Tirso de Molina (1584?–1648) e testi di Canovacci dell'Arte; adattamento drammaturgico: Maurizio Scaparro, Edo Bellingeri, Myriam Tanant; regia: Maurizio Scaparro; musiche: Nicola Piovani, Germano Mazzocchetti; scena: Roberto Francia, Roberto Rebaudengo, costumi: Santuzza Calì; movimenti coreografici: Mariano Brancaccio; luci: Gino Potini; interpreti: Peppe Barra, Giacinto Palmarini, Fernando Pannullo, Loredana Piedimonte, Maxmillian Nisi, Luca Mascia, Lalla esposito, Carla Ferraro, Maria Letizia Gorga.

  URL: http://www.teatroverdipd.it/2002/dongiov.html

 Maurizio Scaparro ha varato un programma in tre tappe attorno alla figura di Dan Giovanni. La prima stazione, in scena al Teatro della Corte sino a domenica 1° dicembre, s’intitola Don Giovanni raccontato a cantato dai comici dell’arte. Si parte dal testo di Tirso de Molina che, nel 1630, diede vita per la prima volta al Burlador de Sevilla e vi si aggiungono le tracce di quegli spettacoli della commedia dell’arte che recuperò Don Giovanni in chiave italica e popolare. I prossimi appuntamenti saranno con il testo di Tirso, assunto in tutta autonomia, e con il momento più alto del percorso quel Don Giovanni di Mozart che, nel 1787 rappresentò un vero e proprio manifesto della modernità e dell’imminente rivoluzione francese. Lo spettacolo oggi in cartellone apre un’interessante prospettiva, soprattutto per merito delle maschere, Pulcinella e Zanetto, che Scaparro sostituisce al tradizionale Leporello, recuperandole dalla tradizione della Commedia dell’Arte. Questo punto di forza trova nuovo vigore nella straordinaria prestazione di Peppe Barra, qui al meglio di una lunga e gloriosa carriera. Altro fatto rilevante l’insistenza sui brani musicali e canzoni, di Nicola Piovani e Germano Mazzocchetti, che annunciano la rivoluzione mozartiana, ma partendo dalla tradizione popolare. Una scenografia apparentemente semplice, un lungo bancone, pieno di passaggi e trabocchetti, completa la grazia di uno spettacolo colto e piacevole.

 
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