Cos’è l’amore

Testo: Franco Branciaroli; regia: Claudio Longhi; scene: Giacomo Andrico; Costumi: Gianluca Sbicca, Simone Valsecchi; luci: Juraj Saleri; interpreti: Franco Branciaroli, Paola Bigatto, Marcello Belotti, Tommaso Cardarelli, Enzo Curcurù, Gianluca Gobbi, Luva Levi, Roberto Marinelli, Fabrizio Matteini, Michele Maccagno, Andrea Narsi, Giulio Nerici, Umberto Petranca, Carmelo Rifici, Nicola Stravalaci, Simone Taddei, Francesco Vicino.cosa amore

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Cos’è l’amore nasce da una lunga elaborazione di Franco Branciaroli, autore ed interprete. Al centro della proposta c’è la rappresentazione di una storia in panni moderni, immersa in un clima da tragedia greca classica. In una comunità di recupero per tossicodipendenti – il riferimento è a San Patrignano una cui richiesta è all’origine del progetto – un ricoverato è picchiato a morte dal padrone – fondatore dell’istituzione. Il cadavere, segretamente trasportato lontano, è abbandonato in una discarica di rifiuti. Un altro paziente rifiuta il gesto sacrilego, recupera il corpo e lo riporta nella comunità, innescando uno scontro che è d’opportunità e di coscienza. E’ una situazione in cui s’intrecciano molti elementi della tragedia classica con i personaggi che hanno nomi presi da grandi testi greci: Antigone, Edipo, Polinice, Giocasta, Creonte. La recitazione, imposta dalla regia di Claudio Longhi, ha toni classici, con frasi quasi gridate e interrotte da pause. Il punto più interessante è nella prima parte, quando la metafora della comunità chiusa lascia trasparire un discorso ampio che coinvolge l’accettazione di qualsiasi gabbia ideologica. Nella seconda parte la compattezza del testo si attenua e il gioco delle emozioni sfiora il gratuito. Una proposta difficile, ma non banale.

 
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