Come due gocce d'acqua
Testo e regia: Alessandro Benvenuti; partecipazione drammaturgica: Ugo Chiti; interpreti: Alessandro Benvenuti, Gianni Pellegrino. |
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Alessandro Benvenuti è, fra i registi d’origine toscana, uno fra i più interessanti. Nella decina di film che ha diretto è possibile gustare un impasto di malinconia e ironia che ricorda gli umori più originali e produttivi della commedia italiana classica. E’ lo stesso sapore che si rintraccia nei suoi lavori teatrali, non sempre misurati, ma sempre ben costruiti. È quanto accade anche in Come due gocce d’acqua, un testo del 1991 ora ripreso, interprete e regista lo stesso Alessandro Benvenuti. È un lavoro a due voci, l’altra è quella di Gianni Pellegrino, in cui si raccontano i difficili rapporti fra un macchinista e un elettricista che stanno montando le scene per una rappresentazione di Aspettando Godot di Samuel Beckett. Caratteri che più diversi non potrebbero: uno basso l’altro altissimo, uno silenzioso l’altro chiacchierino, uno toscano l’altro calabrese. Eppure un lontano destino lega le loro sorti e l’iniziale commedia si trasformerà in dramma. La storia è ben congeniata, solo un po’ troppo lunga nell’esecuzione con alcune ripetizioni che potrebbero essere evitate anche per non far arrivare troppo presto l’intuizione sul colpo di scena finale. La recitazione è perfetta, con l’istrionico Gianni Pellegrino che tiene perfettamente il passo al misurato e melanconico Alessandro Benvenuti. Una buona proposta in cui ironia, malinconia e tragedia di sposano in modo armonico. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |