Testo: Patrick Marber; adattamento e traduzione: Ivan Cattaneo; regia: Luca Guadagnino; scene: Paolo Polli; costumi: Alessandro Lai; musiche: Walter Fasano; coreografia: Mraco ierva; interpreti: Gianmarco Tognazzi, Claudia Gerini, Bruno Armando, Alessandra Acciai.

Due coppie - un dermatologo e una fotografa, uno scrittore che, per campare, scrive necrologi, e una spogliarellista - s'incontrano, si amano, si mettono assieme, si dividono, si fidanzano nuovamente o sposano, si riseparano. Un girotondo di sentimenti, unioni e disunioni sullo sfondo della Londra dei nostri giorni. "Closer" (Più vicini) è stato scritto da Patrick Marber nel 1997 e approda ora sulla scena italiana per la regia di Luca Guadagnino e l'interpretazione di Gianmarco Tognazzi, Claudia Gerini, Bruno Armando e Alessandra Acciai. E' il classico teatro di parole nella versione anglosassone, quel tipo di spettacolo cui l'americano David Mamet ha dato un impulso particolarmente importante. Il gioco scenico è affidato ad alcune macchine che spostano carrelli con pochi elementi, ma di gran funzionalità. Tuttavia, è il linguaggio il centro dell'attenzione. La traduzione d'Ivan Cattaneo rende assai bene l'impasto di scurrilità e letterarietà, disperazione e oscenità che costituisce uno dei punti forti in questo tipo di teatro. Ne deriva uno spettacolo aggressivo, il cui maggior difetto è mirare più a sorprendere lo spettatore benpensante che ad approfondire la solitudine e il travaglio dei personaggi. Come dire: siamo più sul versante del "genere" che non della proposta veramente originale.