Chi ha paura di Virginia Woolf?
Testo: Edward Albee (1928); versione italiana: Ettore Capriolo; regia: Gabriele Lavia; scene: Carmelo Giammello; costumi: Andrea Viotti; interpreti: Mariangela Melato, Gabriele Lavia, Agnese Nano, Emiliano Iovine. |
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Chi ha paura di Virginia Woolf? è stato scritto da Edward Albee nel 1962 e trasferito in film, nel 1966, da Mike Nichols, interpreti Elizabeth Taylor e Richard Burton. Il testo ha un forte aggancio con i temi psicologici in voga fra gli anni cinquanta e sessanta nel teatro americano. Si pensi a Tennessee Williams (da Un tram che si chiama desiderio, 1951 a La notte dell’iguana, 1964) o a Truman Capote (da Il tesoro dell'Africa, 1953 a Colazione da Tiffany, 1961). Gabriele Lavia propone oggi una lettura originale di questo testo trasformandolo in simbolo della decadenza occidentale. Un approccio che emerge sin dall’apertura del sipario, con un palcoscenico pieno dei detriti di una società ricca: carcasse di grosse automobili, montagne di televisori, jukebox, giocattoli. In questo spazio, fra la discarica di rifiuti e il panorama di guerra, si aggirano due coppie formate da docenti universitari e le loro mogli. Martha (Mariangela Melato) è la figlia del rettore e ha sposato George (Gabriele Lavia), un alcolizzato che martirizza accusandolo di essere una nullità, ma che ama profondamente. Nick (Emiliano Iovine) insegna biologia, è giovane e atletico e progetta di fare carriera, dopo aver sposato la ricca e nevrotica Honey (Agnese Nano), soprattutto adulando i potenti e passando per i letti delle loro mogli. Quattro anime disperate, false, corrotte che, nella lettura di Gabriele Lavia diventano il simbolo di un’intera civiltà in disfacimento. Lo spettacolo è molto bello, solido e coerente nello stile, perfetto nella recitazione. Un esempio di grande teatro per grandi attori. |
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