Atletico Ghiacciaia
Testo e regia: Alessandro Benvenuti; interpreti: Alessandro Benvenuti, Francesco Gabbrielli. |
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Alessandro Benvenuti, aiutato da Francesco Gabbrielli, propone, ne L’atletico Ghiacciaia, un monologo - drammatico che sposa le migliori caratteristiche della recita per attore solista a quelle del testo abituale. Siamo sulla scia della grande tradizione toscana che, esasperando il concetto, si potrebbe estendere da Cecco Angiolieri a Roberto Benigni. E’ di scena Gino, un pensionato che passa le serate ad un bar di paese, sparlando di tutti e di tutto ed abbandonandosi a pungenti e melanconici ricordi. E' una figura che rimanda al coprotagonista della “trilogia di Gori”, scritta da Alessandro Benvenuti con Ugo Chiti ed è anche una profonda rielaborazione de Il mitico 11 scritto all’inizio degli anni novanta da Benvenuti e Andrea Muzzi, che ha avuto come primi interpreti Novello Novelli, con Fabio Forcillo, seguito, in una riedizione del 1998, da Vito, accompagnato da Andrea Muzzi. Lo spettacolo è condotto sul filo della nostalgia e una ragionata tristezza. E’ una proposta bella e toccante a cui l’attore – autore - regista conferisce un corpo, ad un tempo, mesto e scoppiettante. Un risultato ottenuto coniugando una mimica apparentemente ordinaria, in realtà studiatamente espressiva, con un linguaggio che unisce la tipica aggressività, anche bestemmiatoria, del vernacolo toscano. Ne deriva un discorso venato da un velo mortuario, assunto senza compiacimenti né eccessive forzature. Il succo dello spettacolo è nel brano finale, in cui si descrive la formazione, anno 1965, della squadra del Bar – Casa del Popolo Ghiacciaia, trionfatrice di un miserabile torneo fra esercizi pubblici. E' un catalogo di soprannomi e figure intrise d’umorismo, ma soprattutto, segnate da una gran malinconia. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |