Alice nella casa dello specchio

Testo: Lewis Carroll (1832 – 1898); regia e scene: Emanuele Conte; costumi: Bruno Cereseto; musiche: Andrea Ceccon; movimenti coreografici: Susanna Gozzetti; luci: Matteo Attolini; interpreti: Nicholas Brandon, Bruno Cereseto, Fabio Fusco, Giuliano Fossati, Susanna Gozzetti, Marina Remi.

URL: http://www.teatrodellatosse.it/stagione/scheda.asp?idShow=58

Sono molti gli spettacoli segnati dalla dominanza di un particolare aspetto: scenografia, recitazione, luci, ritmo e via dicendo. Alice nella stanza dello specchio è marcata dalla fantasia dei costumi e dal fascino della scena. Il testo è stato tratto da Emanuele Conte dai due famosi libri, Alice nel paese delle meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio (1871), dedicati da Lewis Carroll alla bimba che, entrando in uno specchio, precipita in un mondo fantastico. Su uno sfondo disegnato come un’enorme scacchiera, si muovono varie pedine colorate che rappresentano i personaggi dei libri. Marina Remi crea un’Alice, candida bambina, che sogna d’essere regina, ma sarà sconfitta, diventando adulta, dal forzato abbandono del dorato mondo dell’infanzia. Il suggello lo offre una lettera dello stesso scrittore, la cui passione per le bambine suscitò anche qualche bigotto pettegolezzo, che dà l’addio al suo personaggio – mito, proprio per non violare le buone convenienze, ma che, nello stesso tempo, confessa non la dimenticherà mai. Questa dominanza visiva se, da un lato, offre un’immagine oltremodo affascinante, dall’altro lima lo spessore dello spettacolo, confinandolo nel campo, non nuovissimo, del ricordo dolce e melanconico di una stagione gioiosa e felice cancellata per sempre dallo scorrere del tempo e l’affermarsi del realismo.

 
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