Adriano Olivetti

Testo di Laura Curino e Gabriele Vacis, regia Gabriele Vacis, scene Lucio Diana, luci Roberto Tarasco, con Laura Curino, Mariella Fabbris, Lucilla Giagnoni.
Laura Curino e Gabriele Vacis proseguono il discorso sulla dinastia Olivetti, avviato con il testo sul fondatore Camillo, disegnando un ritratto poetico del figlio Adriano. Al centro dello spettacolo il sogno di un industriale che voleva conciliare forza e bellezza, profitto e modo umano di vivere la fabbrica. Un'utopia generosa e destinata all'incomprensione, per essere fuori del suo tempo. Rispetto all'opera precedente si registra un deciso spostamento stilistico. Via le memorie della narratrice, attenuata l'ironia e accentuata la poeticitą di un testo e di uno spettacolo che gioca le sue carte migliori sulla frammentazione della storia e il ritmo sincopato del racconto. Tre attrici - Laura Curino, Mariella Fabbris, Lucilla Giagnoni - giostrano e sovrappongono personaggi e ruoli, impastano citazioni e poesie, raccontano e immaginano. Costruiscono una struttura diafana come un sogno e robusta come una poesia.

 

 

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