Volevo solo dormirle addosso
Regia: Eugenio Cappuccio; soggetto: Massimo Lolli, Alessandro Spinaci; sceneggiatura: Massimo Lolli, Alessandro Spinaci; fotografia: Gian Filippo Corticelli; interpreti: Giorgio Casotti, Cristiana Capotondi, Faju Angelique, Ninni Bruschetta, Massimo Molea, Maurizio Pompella, Giuseppe Gandini, Mariella Valentini, Marcello Catalano, Sabrina Corabi, Jun Ichikawa, Eleonora Mazzoni; montaggio: Marco Spoletini; scenografia: Steno Gianfranco; costumi: Cristina Francioni; produttori: Mario Sposi, Claudio Vecchio; società produttrice: Afa Film s.r.l.; nazionalità: Italia; anno di produzione: 2004; durata: 97 min.
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Un giovane rampante, impiegato da una ditta passata da poco in mani francesi, riceve l’incarico di eliminare 25 dipendenti nel giro di due mesi. Per giunta deve farlo senza scatenare vertenze sindacali o legali; se riuscirà nell’impresa lo attendono un congruo premio in denaro e una promozione. Alla scadenza del termine ha eliminato solo 24 persone, aggiunge il suo nome e se ne va lasciandosi alle spalle un lavoro di cui ha intuito sino in fondo la disumanità e la ferocia. Volevo solo dormirle addosso, che Eugenio Cappuccio ha tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Lolli, appartiene all’esile, ma importantissimo filone del cinema italiano che guarda al mondo del lavoro. In questo caso la radiografia dei nuovi manager e la descrizione dell’ambiente di lavoro in un’azienda postindustriale sono particolarmente precise. Il film è uno spessore consistente e riesce a mantenere in equilibrio una vicenda socialmente rilevante con il racconto di una storia personale attraversata da non poche vicende sentimentali. Il centro del discorso è sulla richiesta, molto pressante, che oggi più che ieri viene dal mondo del lavoro di far coincidere l’esistenza stessa dell’individuo con gli interessi dell'azienda. Una pretesa disumana a cui, giustamente, si sottrae questo giovane dirigente, non ancora del tutto alienato. |
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