Verso il Sud
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Il regista francese Laurent Cantet (Risorse umane, 2000 e A tempo pieno, 2001) si sta affermando come uno degli autori più interessanti del cinema di oggi. La sua ultima fatica, Verso il Sud (Vers le sud) prende spunto da tre racconti brevi di Dany Laferriére. Negli anni ottanta le spiagge di Haiti pullulano di turisti americani venuti a comprare, per pochi dollari, sole, mare e i corpi di giovani donne e prestanti ragazzi che si prostituiscono per qualche banconota. Ellen (Charlotte Rampling), Brenda (Karen Young) e Sue (Louise Portal) sono tre mature signore che partecipano a questo commercio. Le prestazioni del bel Legba, in particolare, sono apprezzate e contese fra Ellen e Brenda. Fuori, oltre i confini del villaggio turistico, dominano miseria, degradazione e il terrore scatenato dal terribile regime del dittatore Baby Doc (Jean-Claude Duvalier), i cui feroci scherani (TonTon Macoute) spadroneggiano su tutto e tutti. E' una realtà mostruosa che arriverà sin dentro il falso paradiso terrestre con l’uccisione del prestante gigolò, colpevole di essere amato da una delle favorite di un alto ufficiale. Il contatto con la realtà mette in crisi le tre donne, rovesciandone i caratteri. La più anziana, Ellen, che ha amato veramente l’ucciso, partirà per non più ritornare, mentre la non ancora cinquantenne Brenda inizierà un pellegrinaggio turistico ed erotico nei Caraibi. Come afferma cinicamente un poliziotto chiamato ad insabbiare l’omicidio: i turisti non muoiono mai. Il film ha il suo punto di forza in quest’inversione di prospettive, fra un dolore straziante che nasce dal realismo della mente e un approccio incoscientemente sentimentale, che cerca più una conferma alle proprie ansie che la conoscenza e il rispetto dell’altro. Il film è importante, girato con sapiente semplicità ed interpretato dalle tre signore con straordinaria abilità. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |