Una lunga domenica di passioni

Regia: Jean-Pierre Jeunet; testo dal racconto di Sébastien Japrisot; sceneggiatura: Jean-Pierre Jeunet, Guillaume Laurant; interpreti: Audrey Tautou, Gaspard Ulliel, Jean-Pierre Becker, Dominique Bettenfeld, Clovis Cornillac, Marion Cotillard, Jean-Pierre Darroussin, Julie Depardieu, Jean-Claude Dreyfus, André Dussollier, Ticky Holgado, Tchéky Karyo, Jérôme Kircher, Denis Lavant, Chantal Neuwirth, Dominique Pinon, Jean-Paul Rouve, Michel Vuillermoz; produttori: Francis Boespflug, Bill Gerber, Jean-Louis Monthieux; musica: Angelo Badalamenti;fotografia: Bruno Delbonnel; montaggio: Hervé Schneid; ricerca attori: Pierre-Jacques Bénichou, Marie-Sylvie Caillierez, Valerie Espagne; scenografo: Aline Bonetto; arredatore: Véronique Melery; costumi: Catherine Boisgontier, Marie Bramsen, Madeline Fontaine; società produttrici: 2003 Productions, Warner Bros., Tapioca Production, TF1 Films Productions, Canal+, Centre National de la Cinématographie (CNC), Région Poitou-Charentes, Région Bretagne, Gerber Pictures;
nazionalità: Francia /USA; anno di edizione:  2004; durata: 134 min.

Una giovane donna zoppa rifiuta di credere alla morte del fidanzato, condannato per automutilazione e abbandonato, assieme ad altri quattro disgraziati, nella terra di nessuno fra l’esercito francese e quello tedesco durante una delle fasi più cruente della prima guerra mondiale. La ragazza, inizia una sua personale ricerca, chierisce la fine degli altri condannati, scopre che i malcapitati sono graziati, ma il documento era stato strappato da un generale sadico ed erotomane, arriva a ritrovare due superstiti, fra cui il suo beneamato. Con Una lunga domenica di passioni (Un long dimanche de fiançailles) Jean-Pierre Jeunet disegna un quadro realistico e impietoso del grande massacro in cui iscrive una cocciuta storia d’amore. Il tutto raccontato con sfoggio di tecnologia – poche volte si è vista una vita di trincea tanto realistica e una vecchia Parigi così vera – e stile originale, forse persino un po’ troppo arzigogolato. Il film è tratto dal romanzo di Sébastien Japrisot e interpretato da Audrey Tautou, un’attrice feticcio di questo regista con la quale ha realizzato anche il fortunato Il favoloso mondo di Amélie (Le fabuleux destin d'Amélie Poulain, 2000). La somma di realismo crudele e sogno romantico sostiene un’opera che, nonostante un’eccessiva lunghezza e qualche caduta, convince per l’intelligenza della costruzione e la poesia dello stile.

 
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