TREDICI VARIAZIONI SUL TEMA (Thirteen Conversations About One Thing)
Regia: Jill Sprecher; sceneggiatura: Jill Sprecher, Karen Sprecher interpreti: Matthew McConaughey, John Turturro, Clea Duvall, Amy Irving, Alan Arkin, Barbara Andres, Phyllis Bash, Alex Burns, Robert Colston, David Connelly, Richard Council, Clea DuVall, Daryl Edwards, Shawn Elliott, Frankie Faison, Leo V. Finnie III, Joel Garland, Malcolm Gets, Avery Glymph, Peggy Gormley, Dion Graham, Amy Irving, Paul Klementowicz, Sig Libowitz, Deirdre Lovejoy, Walt MacPherson, Melissa Maxwell, Peter McCabe, Barbara Sukowa; produttori: Beni Tadd Atoori, Sabrina Atoori, Colin Bates, James C.E. Burke, Heidi Crane, Andrew Fierberg, Amy Hobby, Doug Mankoff, Stacy Plavoukos, Gina Resnick, Andrew Spaulding, Sandy Stern, Michael Stipe, Peter Wetherell; musica: Alex Wurman; fotografia: Dick Pope; montaggio: Stephen Mirrione; ricerca attori: Adrienne Stern; scenografo: Mark Ricker; Costumista: Kasia Walicka-Maimone; trucco: Martel Thompson; suono: Ezra Dweck; nazionalità USA; anno di produzione: 2001, durata 94 min. |
|
Quattro storie s’incrociano nel tempo e nello spazio. Un pubblico ministero aggiunto investe una ragazza e fugge, la vittima si riprende, ma vede vacillare la sua fiducia in un mondo giusto. Un cinquantenne, impiegato di una società d’assicurazioni perde il posto per il dispetto del capo, ma ne trova uno migliore. Il funzionario collerico deve vedersela con un figlio ladro e drogato e, alla fine, sarà licenziato a sua volta. Un professore universitario tradisce la moglie con una collega, ma il suicidio di un allievo lo precipita in una crisi ancor più profonda. Una riflessione, narrativamente ben congeniata, sulla felicità, la morale, il sogno, la fede. Poche volte è capitato di seguire con tanta attenzione e piacere un “racconto morale” così complesso e moderno. Se non fosse sin troppo facile, verrebbe da citare il cinema d’Eric Rohmer. E’ l’opera seconda di un giovane regista la cui primo film, “Clockwatchers” (Quelle che guardano continuamente l’orologio), vinse il massimo premio al Festival di Torino del 1997. |
|
Valutazione: 1 2 3 4 5 |