The Hurricane

Regia Norman Jewison, sceneggiatura Rubin 'Hurricane' Carter (dal suo libro "Il sedicesimo round"), Sam Chaiton (dal libro "Lazzaro e The Hurricane"), Terry Swinton (dal libro "Lazzaro e The Hurricane) Armyan Bernstein (sceneggiatura cinematografica), Dan Gordon (sceneggiatura cinematografica), musica originale Christopher Young, fotografia Roger Deakins, montaggio Stephen E. Rivkin, selezione attori Avy Kaufman, scenografia Philip Rosenberg, direzione artistica Dennis Davenport, decorazioni dei set Gordon Sim, costumi Aggie Guerard Rodgers, direttore di produzione Mathew Hart, produttore della seconda unità Jeff J.J. Authors, con Denzel Washington, Vicellous Reon Shannon,  Deborah Unger, Liev Schreiber, John Hannah, Dan Hedaya, Debbi Morgan, Clancy Brown, David Paymer, Harris Yulin, Rod Steiger, Garland Whitt, Muhammad Ali, Ellen Burstyn, Rubin 'Hurricane' Carter, Bob Dylan, Joe Frazier, Carson Manning, Vinny Pastore, Tonye Patano, Al Waxman, produttori esecutivi Marc Abraham e  Irving Azoff, Armyan Bernstein, Thomas A. Bliss, coproduttori Suzann Ellis, Jon J. Jashni,  Michael Jewison, Norman Jewison, John Ketcham, Rudy Langlais, Tom Rosenberg, William Teitler, nazionalità USA, 35mm., 146 minuti.

URL: http://www.universalpictures.com/hurricane/

Norman Jewison ha firmato "The Hurricane", un'opera che partecipa a un'idea di cinema molto democratica e molto americana: la società è sicuramente imperfetta, piena d'ingiustizie, ma basta avere costanza e tenacia per far trionfare la verità. A dover sperimentare questa dura regola è Rubin "Hurricane" Carter, un pugile di colore ingiustamente accusato di un triplice omicidio. Siamo nel 1966 e la polizia del New Jersey non si fa scrupolo di alterare i documenti pur di ottenere una condanna. Solo all'inizio degli anni novanta, dopo aver scontato più di trent'anni di reclusione, riuscirà ad ottenere l'annullamento della condanna in quanto inflitta da una giuria razzialmente influenzata. Ci riesce anche perché aiutato da un terzetto di canadesi e da un giovane nero che hanno preso particolarmente a cuore il suo caso. Il film ha un andamento molto classico, gioca alcune delle sue carte migliori sulla ricostruzione del clima dell'epoca e sfrutta alla perfezione le risorse drammatiche offerte dalla procedura processuale anglosassone. A questo proposito va notato il "cammeo" offerto da Rod Steiger impegnato, ancora una volta, nel ruolo di un giudice più sensibile alle esigenze della giustizia che al rispetto formale dei codici.

 

 

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