The Hours.

Regia: Stephen Daldry; tratto dal libro omonimo di: Michael Cunningham; sceneggiatura: David Hare;interpreti: Nicole Kidman, Julianne Moore, Meryl Streep, Stephen Dillane, Miranda Richardson, George Loftus, Charley Ramm, Sophie Wyburd; Lyndsey Marshal, Linda Bassett, Christian Coulson, Michael Culkin, John C. Reilly, Jack Rovello, Toni Collette, Margo Martindale, Colin Stinton, Ed Harris; produttori: Robert Fox, Mark Huffam, Ian MacNeil, Scott Rudin, Marieke Spencer; musica originale: Philip Glass; musica non originale: Richard Strauss; fotografia: Seamus McGarvey; montaggio:  Peter Boyle; scenografo: Maria Djurkovic; direzione artistica: Nick Palmer, Mark Raggett, Judy Rhee: arredatore: Philippa Hart, Barbara Peterson, Harriet Zucker; costumi: Ann Roth; società produttrici: Miramax Films, Scott Rudin Productions; nazionalità: USA, anno di produzione: 2002; durata: 114 min.

URL: http://us.imdb.com/Title?0274558

URL:http://www.thehoursmovie.com/home.php

TRAILER

The Hours, opera seconda di Stephen Daldry, dopo il sorprendente Billy Elliot (2000), è molte cose nel medesimo tempo. E’ un grande film d’attori, una di quelle produzioni che Hollywood realizza di tanto in tanto, giusto per ricordarci quanta distanza separi i nostri interpreti dai grandi professionisti americani. E’ tale non solo per le tre splendide attrici principali - Nicole Kidman, Julianne Moore, Meryl Streep – ma anche per alcuni personaggi di contorno, da Ed Harris a John C. Reilly, le cui prestazioni, valgono da sole il prezzo del biglietto. E’ anche un film di donne sul malessere del vivere, letto al femminile. E’, infine, un film sull’omosessualità, letta come una delle infinite varietà dalla vita. Sulla base di un romanzo di Michael Cunningham, il regista allinea tre storie ambientate nel 1923, nel 1951 e nel 2001. Due i fili conduttori: un paio di personaggi fra il secondo e il terzo episodio, il libro “Mrs Dalloway” di Virginia Woolf fra il primo e il secondo. Il film si apre con il suicidio della grande scrittrice inglese, annegatasi, nel 1941, nel fiume Ouse. I tre episodi sono intrecciati gli uni agli altri e raccontano la crisi che la scrittrice attraversa, nel 1932, mentre sta scrivendo quello che diventerà uno dei suoi testi più noti, i triboli esistenziali di una donna incinta che arriva a progettare di uccidersi, per poi decidere di abbandonare il soffocante e perfetto nido familiare, il suicidio di suo figlio, diventato un grande poeta, che si getta dalla finestra il giorno in cui gli sarà consegnato un importante premio. Tutto accade nel corso di una sola giornata, così come avviene nel libro di Virginia Woolf, ed ogni episodio è percorso da fili rossi omosessuali che partono dalle sfumature legate al rapporto fra Virginia e la sorella, per giungere al bacio, quasi casuale, fra la madre inquieta e un’amica, per terminare con il menage, vissuto in modo del tutto ordinario, fra l’amica - infermiera del poeta, ammalato d’AIDS, e la donna con cui convive da oltre dieci anni. Tutti questi filoni sono tenuti saldamente in mano dal regista che riesce a tessere un quadro vivace, interessante e non banale. E' un film un po’ troppo “alla vecchia maniera”, ma di grande spessore.

 
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