Regia: Robert Altman; storia: Neve Campbell, Barbara Turner; sceneggiatura: Barbara Turner; interpreti; Neve Campbell, Malcolm McDowell, James Franco, Barbara E. Robertson, William Dick, Susie Cusack, Dodds Frank, John Lordan, Mariann Mayberry, Rick Peeples, Yasen Peyankov, Lar Lubovitch, Robert Desrosiers, Charthel Arthur, Cameron Basden, Mark Goldweber, Pierre Lockett, Adam Sklute, Michael Andrew Currey; produttori: Robert Altman, Joshua Astrachan, Jane Barclay, Neve Campbell, Lowell Dubrinsky, Sharon Harel, Jocelyn Hayes, Stefan Jonas, Pamela Koffler, Hannah Leader, David Levy, Karyn McCarthy, Jonas McCord, Dieter Meyer, Roland Pellegrino, Christine Vachon, John Wells; musica originale: Van Dyke Parks; musica non originale: Johann Sebastian Bach, Angelo Badalamenti, Eytan Mirsky, Mark O'Connor, Richard Rodgers, Camille Saint-Saëns; fotografia: Andrew Dunn; montaggio: Geraldine Peroni; ricerca attori: Pam Dixon, Mickie Paskal, Jennifer Rudnicke, Rachel Tenner; scenografia: Gary Baugh; direzione artistica: Craig Jackson; arredatore: Karen Bruck, Joeseph H. Gilmartin, John P. Kenny, Timothy J. Osman, Tom Osman, Tyler Osman; costumi: Susan Kaufmann; società produttrici: Sony Pictures Classics, Capitol Films CP Medien AG, Killer Films, John Wells Productions, First Snow Production, Sandcastle 5 Productions, S.R.O. Entertainment AG, Marly Pictures Inc.; nazionalità: USA - Germania; anni di produzione: 2003; durata: 112 min.
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Ci sono autori che, anche quando dirigono film apparentemente minori, v’immettono una tale quantità di genio e stile, da farli emergere sulla gran massa delle altre opere. Uno di questi è Robert Altman che, anche se firma opere meno riuscite di altre, offre sempre produzioni d’altissimo livello. E’ il caso di The Company, un film che rasenta il documentario sulla danza e che si rivela, invece, ricco di significati tutt’altro che banali. Una giovane danzatrice dello Joffrey Ballet di Chicago trepida per diventare una stella, ci riuscirà quasi, ma al momento del grande esordio una banale caduta le impedirà di cogliere appieno il trionfo. Nessuna tristezza, tuttavia, perchè nel frattempo ha incontrato un compagno che sarà con lei, forse, per tutta la vita. Una trama esile, rimpolpata da meravigliose riprese di danza e dalla superba interpretazione di Malcolm McDowell, qui nelle vesti del direttore artistico della Compagnia. Inoltre, se si scava sotto la superficie, il film rivela ricche metafore sul senso della vita, la fatica, il sacrificio, l’equilibrio fra voglia di successo e pulsioni umane. E’ un discorso piano e articolato che conferma la forza di uno fra gli autori più importanti del cinema contemporaneo.
