Provincia meccanica
Regia: Stefano Mordini; sceneggiatura: Silvia Barbiera, Stefano Mordini; fotografia: Italo Petriccione; costumi: Antonella Cannarozzi; montaggio: Massimo Fiocchi; scenografia: Tommaso Bordone; musica: Fabio Barovero; produttori: Minnie Ferrara e associati, Kamerafilm; interpreti: Stefano Accorsi, Valentina Cervi, Ivan Franek, Miro Landoni, Silvia Pasello, Barbara Folchitto; società di produzione: Medusa Film, Sky; nazionalità: Italia; anno di produzione: 2004; Durata: |
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Marco e Silvia sono una giovane coppia che vive vicino al porto di Ravenna, hanno due bambini e conducono un’esistenza come tante, senza passioni e interessi che vadano oltre un paio d’animali, qualche birra e alcuni videogiochi. Unico collante forte un sentimento che, soprattutto da parte di lui, rasenta la passione folle. Quando la suocera riesce a privarli della potestà sulla figlia, con l’accusa di consentire alla piccola di trascurare vistosamente la frequenza scolastica, l’equilibrio su cui si regge la loro esistenza va in pezzi, sfociando nella separazione, il tradimento, la follia. Provincia meccanica è il film d’esordio di Stefano Mordini, un debutto pieno di qualità ed un’opera singolare nel panorama del nostro cinema. Molti hanno parlato di una storia di marginali, laddove questa famiglia ha caratteristiche comuni a molta parte del proletariato contemporaneo, con tanto di disinteresse per qualsiasi forma associativa, politica o sindacale che sia. Unico interesse la tecnologia di consumo unito a un’insoddisfazione diffusa che non riesce a trovare sbocco cosciente. In questo il film ha più di una pregio e si colloca fra uno dei pochi ritratti della realtà del paese. Lo sviluppo del racconto mostra qualche ingenuità e la storia inciampa più di una volta, ma nel complesso si tratta di una produzione di buon livello. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |