Primo amore
Regia: Matteo Garrone; sceneggiatura:: Matteo Garrone, Vitaliano Trevisan, Massimo Gaudioso; fotografia: Marco Onorato; montaggio: Marco Spoletini; scenografia: Paolo Bonfini; costumi: Francesca Leondeff; musica: Banda Osiris; interpreti: Vitaliano Trevisan, Michela Cescon; produttore: Domenico Procacci; produzione: Fandango, in collaborazione con Medusa Film; nazionalità: Italia; anno di produzione: 2003; durata: 100'. |
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Con Primo Amore Matteo Garrone si conferma uno dei migliori giovani autori del nostro cinema. Il film conferma anche l’interesse di questo regista per le situazioni sentimentali estreme, per la deviazione dei sentimenti oltre il patologico. Non si tratta, tuttavia, di un interesse verso le sole patologie individuali. Certo c’è la devianza clinica, ma non mancano le coordinate per preciso inquadramento sociale. Se il nano omosessuale e mafioso de L’imbalsamatore era leggibile anche come l’emergere di una devianza strettamente collegata ad una realtà fattasi immagine di morte; allo stesso modo, in quest’ultimo film, l’orafo veronese ossessionato dalla perdita di peso della sua sventurata compagna riecheggia l’osservanza ossessiva di canoni e modelli del tutto estranei alla più profonda essenza umana. Vittorio vive un’esistenza moderatamente agiata e solitaria nella provincia ricca del nord est. Cerca una donna da plasmare al suo ideale di bellezza incorporea. Incontra Sara che s’innamora di lui e accetta di farsi ridurre letteralmente a pelle e ossa sino e a piombare in una follia da mancanza di cibo che la spingerà al delitto. Il film è freddo, terribile nel descrivere fatti orribili, ma quasi del tutto privo di violenza esplicita. I suoi protagonisti sembrano muovere in un’atmosfera raggelata, fatta di forme distorte. Il riferimento a quel mondo terribile e irreale che à l’universo dei modelli pubblicitari diventa quasi obbligato. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |