Regia: Stephen Frears; sceneggiatura: Steve Knight; interpreti: Audrey Tautou, Sergi López, Chiwetel Ejiofor, Sophie Okonedo, Benedict Wong, Zlatko Buric, Kriss Dosanjh; produttori: Julie Goldstein, Robert Jones, Teresa Moneo, Allon Reich, Tracey Scoffield, Paul Smith, David M. Thompson: musica originale: Christian Henson, Nathan Larson; fotografia: Chris Menges; montaggio: Mick Audsley; ricerca attori: Leo Davis; scenografo: Hugo Luczyc-Wyhowski; direzione artistica: Rebecca Holmes; arredatore: Linda Wilson; costumi: Odile Dicks-Mireaux; società produttrici: BBC (British Broadcasting Corporation), Celador Productions, Jonescompany Productions; nazionalità Gran Bretagna; anno di produzione: 2002; durata: 107 min.
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Stephen Frears parla d’immigrati clandestini a Londra e dei mille ricatti cui sono sottoposti. Ne sono protagonisti un medico nigeriano costretto a fare due mestieri e a schivare continuamente i controllori dell’immigrazione, una giovane turca e una prostituta giapponese. Fa da sfondo una Londra lussuosa e miserabile, E' una bella storia in cui il regista inglese descrive senza enfasi, ma con gran lucidità, un mondo ambiguo e crudele che sopravvive sul filo della legge, anzi spesso fuori della legge. La vicenda è parzialmente compromessa da una storia di trapianti d’organi, effettuati in una stanza d’albergo. I personaggi sono corposi e ben recitati, il quadro è realistico e socialmente avvincente, ma la tendenza a trasformare un racconto sociale in una sorta di poliziesco con finale a, moderata, sorpresa non fa bene al film.
