Munich
Regia: Steven Spielberg; soggetto: George Jonas dal suo libro book Vengeance: The True Story of an Israeli Counter-Terrorist Team)sceneggiatura: Tony Kushner, Eric Roth, ; interpreti: Eric Bana, Daniel Craig, Ciarán Hinds, Mathieu Kassovitz, Hanns Zischler, Ayelet Zorer, Geoffrey Rush, Gila Almagor, Michael Lonsdale, Mathieu Amalric, Moritz Bleibtreu, Valeria Bruni Tedeschi, Meret Becker, Marie-Josée Croze, Yvan Attal, Ami Weinberg, Lynn Cohen; produttori: Kathleen Kennedy, Barry Mendel, Steven Spielberg, Colin Wilson; musica: John Williams; fotografia: Janusz Kaminski; montaggio: Michael Kahn; ricerca attori: Lucky Englander, Fritz Fleischhacker, Jina Jay; scenografia: Rick Carter; direzione artistica: Ino Bonello, Tony Fanning, Andrew Menzies, David Swayze, János Szabolcs, Karen Wakefield; società produttrici: DreamWorks SKG, Universal Pictures, Amblin Entertainment, The Kennedy/Marshall Company, Barry Mendel Productions, Alliance Atlantis Communications, Flashback Productions, Peninsula Films: nazionalità; USA; anno di produzione: 2005; durata: 164 min. |
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Il 5 settembre 1972, nel corso delle Olimpiadi di Monaco di Baviera, un comando dell’organizzazione Settembre Nero sequestrò undici atleti della squadra israeliana. Il giorno dopo, quando sequestrati e sequestratori erano già arrivati all’aeroporto della capitale bavarese, ci fu una sparatoria in cui morirono tutti gli ostaggi e gran parte dei terroristi. Steven Spielberg parte da quel massacro per raccontare che cosa avvenne negli anni immediatamente successivi, quando fu armata e finanziata una squadra di cinque agenti dei servizi segreti israeliani con l’incarico di rintracciare e uccidere gli undici finanziatori e organizzatori del sequestro. Il gruppo riuscì ad ammazzare la metà degli obiettivi che gli erano stati assegnati e perse tre membri, uccisi in vario modo dai palestinesi o vittime d’altri servizi segreti. Il film ha la solida struttura di un poliziesco vecchia maniera, con scene d’azione, la parte migliore del film, alternate a riflessioni morali intrise di una pacifismo vagamente manierato. In altre parole è un nobile film hollywoodiano, definizione da intendersi nel senso migliore e più alto del termine, che avvince per le oltre due ore e mezzo in cui si dipana. Solo nella parte finale, quando l’azione lascia spazio alla verbosità e alle meditazioni moraleggianti, il tono cala e il racconto perde quota. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |