Moulin Rouge
Regia: Baz Luhrmann; sceneggiatura: Baz Luhrmann, Craig Pearce; musica: Craig Armstrong, David Bowie, Marius De Vries, Steve Hitchcock, Elton John, Kimberly 'Lil Kim' Jones, Fatboy Slim; fotografia: Donald McAlpine; montaggio: Jill Bilcock; ricerca attori: Ronna Kress; scenografia: Catherine Martin; direttori artistici: Ann-Marie Beauchamp, Ian Gracie; decorazione set: Brigitte Broch; costuno: Catherine Martin, Angus Strathie; trucco: Giorgio Gregorini, Vincenzo Mastrantonio, Ferdinando Merolla, Aldo Signoretti, Maurizio Silvi, Lesley Vanderwalt; suono: Michael Axinn, Anna Behlmer, Brent Burge, Geoff Foster, Antony Gray, Peter Greaves; effetti speciali: Brian Cox, David Hardie, James Howe, Bret McCabe, Walter Van Veenendaal; interpreti: Nicole Kidman, Ewan McGregor, John Leguizamo, Jim Broadbent, Richard Roxburgh, Garry McDonald, Jacek Koman, Matthew Whittet, Kerry Walker, Caroline O'Connor, David Wenham, Christine Anu, Natalie Jackson Mendoza, Lara Mulcahy, Kylie Minogue ; produttori: Steve E. Andrews, Fred Baron, Martin Brown, Catherine Knapman, Baz Luhrmann, Catherine Martin; nazionalità: Australia, USA; anno di produzione: 2001; durata 126’. | |
Baz Lhurmann dirige un musical di taglio ipermoderno. Ispirato, molto liberamente al mito d'Orfeo, racconta di un giovane scrittore inglese che piomba nella Parigi d'inizio novecento, s'innamora di una vedette del Moulin Rouge, entra in concorrenza con un ricco aristocratico e gli strappa la bella. Il finale è tragico, con lei che muore di tisi e lui che scrive il suo libro di successo. Tutto visto in flashback. Le canzoni coprono quasi l'ottanta per cento della storia per questo più che un musical si potrebbe parlare di film opera. Gli effetti speciali e la nervosità della macchina da presa giocano un ruolo fondamentale. Il testo cita continuamente altre canzoni, si va da Richard Rodgers a Hoscar Hammerstein a Paul McCarty passando per Sting, Elton John, David Bowie e Dolly Parton. L'ambizione è di costruire un musical di tipo nuovo. La sfida va apprezzata, il risultato meno perché la filosofia di base del musical, sostanzialmente romantica, si sposa male con l'eccessiva nervosità della camera. Valga per tutti il paragone con il precedente, dello stesso regista, "Romeo + Giulietta" che funzionava poiché non ci si muoveva tanto fra i quadri, ma all'interno degli stessi e con la scelta del punto di vista, spesso molto ravvicinato. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |