La nobildonna e il duca (L'Anglaise et le duc)
Regia: Eric Rohmer; soggetto dal romanzo - diario di Grace Elliott "Diario della mia vita durante la rivoluzione francese"; sceneggiatura: Eric Rohmer; fotografia: Diane Baratier; montaggio: Mary Stephen: scenografia: Antoine Fontaine; decorazione del set: Lucien Eymard; costumi: Nathalie Chesnais, Pierre-Jean Larroque ; trucco: Jacques Maistre, Annie Marandin; suono: Pascal Ribier; interpreti: Lucy Russell, Jean-Claude Dreyfus, François Marthouret, Léonard Cobiant, Caroline Morin, Alain Libolt, Héléna Dubiel, Madame Meyler, Laurent Le Doyen, Serge Wolfsperger, Daniel Tarrare, Charlotte Véry, Marie Rivière, Michel Demierre, Serge Renko; produttiri: Pierre Cottrell, Françoise Etchegaray, Léonard Glowinski, François Ivernel, Romain Le Grand, Pierre Rissient, anno: 2000; nazione: Francia; durata: 125 minuti | |
La nobildonna e il Duca "La nobildonna e il Duca", ultima fatica d'Eric Rohmer, testimonia come le opere apparentemente semplici spesso nascondano una profondità e una complessità vertiginose. Partendo dal romanzo - diario della nobildonna inglese Grace Elliot (1760 - 1823), che fu amante del Principe di Galles, in Inghilterra, e di Luigi Filippo d'Orleans, in Francia, il regista ripercorre, in cinque tappe, gli anni che vanno dal 1790 al 1793. Stagioni che furono segnate dal Terrore robespierriano. Un periodo di sangue ed estremismo in cui le esecuzioni, spesso assunte al ruolo di spettacoli pubblici, decimarono la nobiltà francese, ad iniziare dalla famiglia reale. Eric Rohmer riporta il sentire della memorialista, un orizzonte antirivoluzionario, conservatore, apertamente realista. Lo fa con immagini straordinarie, in cui ogni sequenza nasce da una veduta della Parigi com'era al tempo della rivoluzione, sono in tutto trentasei, per poi animarsi di personaggi. Un procedimento reso possibile grazie all'elettronica e alla magia poetica del regista. Il film è stato accusato d'essere reazionario, dimenticando che il segno di un'opera d'arte non è rintracciabile tanto nell'argomento di cui parla, quanto nel modo in cui lo affronta, un nodo che qui il regista costruisce mescolando cinema popolare, raffinatezza stilistica, invenzione. Un film da non perdere. |
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