La maledizione della prima luna (The Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black Pearl)
Regia: Gore Verbinski; sceneggiatura: Ted Elliott, Terry Rossio; Stuart Beattie, Jay Wolpert; interpreti: Johnny Depp, Geoffrey Rush, Orlando Bloom, Keira Knightley, Jack Davenport, Jonathan Pryce, Lee Arenberg, Mackenzie Crook; produttori: Jerry Bruckheimer, Paul Deason, Bruce Hendricks, Chad Oman, Pat Sandston, Mike Stenson; musica originale: Klaus Badelt, Ramin Djawadi, James Michael Dooley, Nick Glennie-Smith, Steve Jablonsky, James McKee Smith, Blake Neely, Mel Wesson, Geoff Zanelli, Hans Zimmer; fotografia: Dariusz Wolski; montaggio: Stephen E. Rivkin, Arthur Schmidt, Craig Wood: ricerca attori: Ronna Kress: scenografia: Brian Morris; direzione artistica: Derek R. Hill, James E. Tocci, Donald B. Woodruff; arredamento: Larry Dias; costumi: Penny Rose; Paul Deason; produttori: Thomas Hayslip, Bruce Hendricks, Douglas C. Merrifield; società di produzione: Jerry Bruckheimer Films, Walt Disney Pictures; nazionalità: USA, anno di produzione: 2003; durata: 143 min. |
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La contaminazione fra i generi è una pratica largamente praticata dalla cinema spettacolare d’impianto hollywoodiano. Ne La maledizione della prima luna, di Gore Verbinski è di scena il classico film di pirati, innescato al genere horror e rimpolpato da un uso diffuso degli effetti speciali. Vi si racconta il rapimento della bella figlia di un governatore caraibico, inconsapevole proprietaria di un ciondolo dagli effetti miracolosi, il suo amore per un poveraccio, che si rivelerà figlio di un famoso pirata, e le gesta di un corsaro, abile quanto astuto, deciso a ritornare in possesso del vascello che gli è stato sottratto da un ammutinamento. Il ritmo è sostenuto, gli scontri di navi e uomini hanno tempi interminabili, i fantasmi dei pirati, disegnati dall’onnipresente Industrial Light & Magic di George Lucas, sono repellenti a sufficienza. Il risultato è un amalgama non troppo riuscito, piacevole in alcuni momenti, scombinato in altri. Tuttavia quello che piace al pubblico più giovane è il movimento e questo non manca, anche se in alcuni momenti sembra del tutto scollegato dalle scene che lo precedono e da quelle che lo seguono. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |