La 25ma ora (25th Hour)
Regia: Spike Lee; sceneggiatura: David Benioff (tratta da un suo racconto ; interpreti: Edward Norton, Barry Pepper, Seymour Hoffman, Rosario Dawson, Anna Paquin, Brian Cox, Tony Siragusa, Levani Outchaneichvili, Tony Devon, Misha Kuznetsov, Isiah Whitlock Jr, Michael Genet, Patrice O'Neal, Aaron Stanford; produttori: Julia Chasman, Jon Kilik, Spike Lee, Tobey Maguire, Edward Norton, Jeff Sommerville, Nick Wechsler,; musica originale: Terence Blanchard; fotografia: Rodrigo Prieto; montaggio: Barry Alexander Brown; selezione attori: Aisha Coley; scenografo: James Chinlund; direttore artistico: Nicholas Lundy; arredatore: Ondine Karady; costumi: Sandra Hernandez; trucco: Fríða Aradóttir; società produttrici: 40 Acres & a Mule Filmworks, Gamut Films, Industry Entertainment, Touchstone Pictures; nazionalità: USA; anno di produzione: 2002; durata: 135 min. |
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Spike Lee si occupa, di solito, della comunità nera newyorchese. Le sue incursioni nelle altre comunità o nel passato, anche recente, sono piuttosto rare: S.O.S. Summer of Sam – Panico a New York, Malcom X e pochi altri titoli ancora. Con La 25ma ora si rivolge all’universo della malavita bianca. Monty Brogan è uno spacciatore che si è arricchito vendendo stupefacenti per conto dello “zio Nikolaj”, un boss della mafia russa. Tradito da qualcuno e colto con le mani nel sacco dagli agenti della DEA, rifiuta di denunciare il suo fornitore ed è condannato ad otto anni di carcere. Gli resta una giornata di libertà, domani dovrà varcare i cancelli della prigione e misurarsi con la violenza che vi regna. Il film è concentrato su questo tempo sospeso fra le illusioni del passato e il buco nero del futuro. Gli incontri con amici, il girovagare per le strade, un’ultima serata in discoteca, il difficile dialogo con il padre e la decisione di farsi picchiare a sangue dal migliore amico per andare in prigione con il viso talmente tumefatto da suscitare il disgusto dei possibili stupratori. E’ un percorso attraverso il crollo del sogno americano. Una delle sequenze più efficaci ha per sfondo, non a caso, quel ground 0 su cui un tempo sorgevano le torri gemelle. L’illusione della ricchezza, della libertà senza limiti e della negazione d’ogni obbligo sociale sono ormai carta straccia, rimangono solo i conti da pagare. Lo sguardo con cui il regista guarda a questo piccolo delinquente è freddo e lucido. Spike Lee non emette giudizi, ma registra un fallimento che non è solo del protagonista. Un film molto bello, forse il migliore di questo autore. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |