L'odore del sangue
Regia: Mario Martone; soggetto liberamente tratto dal libro omonimo di Goffredo Parise; sceneggiatura: Mario Martone; fotografia: Cesare Accetta montaggio: Jacopo Quadri; scenografia: Sergio Tramonti; costumi: Paola Marchesin; interpreti: Michele Placido, Fanny Ardant, Giovanna Giuliani; produttore: Donatella Botti; società di produzione: Bianca Film, Mikado Film, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Arcapix (Paris);nazionalità: Italia/Francia; anno: 2004; durata: 100' |
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Carlo e Silvia, intellettuali benestanti, sono sposati da molti anni. Lui ha un’amante giovane, con cui vive, lei abita nella loro casa romana, dove il marito passa solo occasionalmente. Tra loro c'è una forte comunione sentimentale che si incrina quando, a trovarsi uno spasimante è la donna. Goffredo Parise scrisse L’odore del sangue nell’estate del 1979, poco prima di un attacco cardiaco che compromise la sua salute. Quando il romanzo fu ultimato, l’autore lo chiuse in un cassetto e non vi mise più mano. Nel 1986, dopo altre complicazioni circolatorie, lo scrittore riprese in mano il dattiloscritto, ma dopo poco dopo morì. Il testo è segnato da questo andamento temporale e contiene spunti, come la differenza fra amore fisico e sentimento, che all’epoca suscitarono grandi discussioni. Mario Martone, nel portare sullo schermo quel testo, appare quasi bloccato dalla collocazione storica dell’opera e costruisce un film in cui le molte, troppe, parti dialogate presentano tagli e caratteri decisamente invecchiati. Questo fa sì che l’ossessione dell’uomo per la scelta di libertà della donna si collochi in una prospettiva quasi archeologica e assuma, al massimo, una generica condanna del maschilismo. Un limite che pesa sul film e si riflette anche sull’interpretazione di Fanny Ardant e Michele Placido, i cui personaggi non riescono mai a commuovere o colpire, neppure quando parlano di sesso con inusuale brutalità. |
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Valutazione: 1 2 3 4 5 |