Kill Bill: Vol. 2

Regia: Quentin Tarantino; sceneggiatura: Quentin Tarantino, Uma Thurman;interpreti: Uma Thurman, David Carradine,  Michael Madsen, Daryl Hannah, Chia Hui Liu, Michael Parks, Perla Haney-Jardine, Allen Nelson, Bo Svenson, Jeannie Epper, Claire Smithies, Clark Middleton, Laura Cayouette; produttori: Lawrence Bender, Koko Maeda, Kwame Parker, musica originale:  The RZA, Robert Rodriguez;  fotografia: Robert Richardson; montaggio: Sally Menke; ricerca attori: Koko Maeda, Johanna Ray; scenografo: Yohei Taneda, David Wasco; direttore artistico: Daniel Bradford; arredatore: Sandy Reynolds-Wasco; costumi: Kumiko Ogawa, Catherine Marie Thomas; società di produzione: Miramax Films, A Band Apart, Super Cool ManChu;  nazionalità: USA; anno di edizione: 2004; durata: 136 min.

URL: http://www.imdb.com/title/tt0378194/
URL: http://killbill.movies.go.com/
TRAILER

Quentin Tarantino ha completato, con il secondo volume, la saga dedicata all’uccisione del capo killer che, per vendetta sentimentale, tenta di uccidere – mandandola in coma per quattro anni – l’ex–fidanzata. Riavutasi della grave ferita, la donna, esperta d’arti marziali e dedica all’assassinio a pagamento, stermina uno ad uno i membri del comando che ha fatto incursione, seminando morte, nella chiesa in cui si stavano celebrando le prove del suo matrimonio con un nuovo compagno. Questa seconda tappa ha moltissimi punti in comune con la prima, ma presenta anche qualche differenza. Ci sono la consueta adorazione per i B movie orientali, l’uso abbondante di sangue e violenza, la miscela fra filosofia orientaleggiante, male orecchiata, e il fascino degli scontri che sembrano balletti. Gli elementi nuovi riguardano un maggiore equilibrio fra azione e riflessione, con il tentativo, riuscito solo in parte, di dare spessore psicologico ai personaggi. Resta anche l’abilità, di Quentin Tarantino sceneggiatore, ad impaginare il racconto in modo da catturare l’attenzione dello spettatore per gran parte della proiezione. In poche parole si può affermare che è un bell’esempio di cinema commerciale che anela, senza riuscirci, a diventare opera d’autore.

 
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